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PENSIERO FISSO

TU m’ascolti tremando. Io, ne l’atroce
  Inevitabil mio destino assorta,
  Con un triste sorriso, ad alta voce
  Penso: Morrò quand’ella sarà morta.

Deserta tanto è già la casa mia,
  Dove non suona d’un fanciullo il grido,
  E par che vuota e vacillante sia
  Come d’autunno abbandonato nido.

Unico avanzo di perduti beni,
  Vincolo estremo che mi lega al mondo,
  Astro che spande i suoi raggi sereni
  Sovra il mio tenebror vasto e profondo

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