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PACE
II
Ei stuzzica la legna de’l camino,
Con un piglio di sdegno e d’importanza;
Io m aggiro in silenzio per la stanza
Co’l fazzoletto in mano e il capo chino.
Or apro un libro accanto a un tavolino,
Ora su’l pianoforte una romanza;
Poi m’appoggio a’l balcone, e in lontananza
Spingo lo sguardo, e penso a’l mio destino.
Penso che il mondo è vasto e ch’io son sola:
Ch’altro nido non vo’ che le sue braccia,
Ed altra fede che la sua parola.
E allor mi corre un brivido le vene,
E me gli accosto e gli susurro in faccia:
Lo sai, Dio mio! ti voglio troppo bene!
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