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DI SERA

ED eccomi qui sola a udir ancora
  Il lieve brontolio de’ tizzi ardenti;
  Eccomi ad aspettarlo: è uscito or ora
  Canticchiando, co ’l sigaro tra i denti.

Gravi faccende lo chiamavan fuora:
  Gli amici a’l giuoco de le carte intenti,
  Od un soprano che di vezzi infiora
  D’una storpiata melodia gli accenti.

E per questo riman da me diviso
  Fin che la mezzanotte o il tocco suona
  A l’orologio d’una chiesa accanto.

Poi torna allegro, m’accarezza il viso,
  E mi domanda se son stata buona,
  Senza nemmeno sospettar che ho pianto.

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