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III
S’ASCONDERÀ fra poco la natura
Sotto un candido strato adamantino;
Lievi come fantasimi
Vagheran su ’l mattino
Lembi di nebbia in fondo a la pianura.
Nè piangere io potrò l’irrigidita
Tua salma, là ne’l gelido terreno,
Ma penserò che a ’l tiepido
Contatto d’un bel seno
Balda ti senti refluir la vita.
Che de’ tuoi baci e del grand’occhio nero
Altra donna s’inebria: e al dubbio orrendo
Lacerata quest’anima,
Maledirà, fremendo,
Il cielo, il mondo, i sensi ed il pensiero.
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