< Pagina:Cattermole - Versi, Roma 1883.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

VENDITA

IERI a quell’Asta pubblica, fra tante
  Cose belle che m’hanno innamorata,
  Specchi, merletti, arazzi, uccelli e piante,
  Ho scelto una poltrona ricamata.

Apparteneva a una donna elegante,
  Che la trapunse con la man di fata:
  Angelo malinconico e baccante
  Che a vent’anni a la fossa hanno portata.

Ora il mobile è qui, strano contrasto!
  Fra le pareti ov’io sogno e lavoro,
  Avanzo d’un disperso ibrido fasto;

Qui che mi parla in delicato senso
  Di quella morta da i capelli d’oro,
  Cui sola, forse, con tristezza io penso.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.