< Pagina:Cena - Homo.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

È morto!

  Enigma della morte! È come un’onda
  dell’atmosfera eterna. Ed un mortale,
  investito, sparì. Quando trasale
  il cuor tuo, già la morte è a l’altra sponda.

  In questa allor tu guardi. Ogni gioconda
  forma o sembianza ha un che di sepolcrale.
  E il suo respiro è sì fievole! Sale
  come una bolla... Oggi, domani affonda.

  (E v’ha chi uccide! e chi ciò giusto chiama!)
  Tu guardi, ascolti, e ai morti anche domandi
  perchè... Non domandare, uomo, prosegui.

  Vivi! La vita in te, negli uomini ama,
  vita che tieni, vita che tramandi;
  che ognor più splende mentre tu dilegui!


— 28 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Cena - Homo.djvu{{padleft:38|3|0]]

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.