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Nascita.
   Sedeva nella stanza al buio fitto,
   raccapricciando. Or lento si conduce
   presso una porta, chiusa. Un fil di luce
   riga il suolo. S'appoggia immoto, ritto...
   E, chiusi gli occhi, pur l'assedia un truce
   quadro e l'attesa come di un delitto.
   Un letto: un corpo umano v'è confitto...
   un uom dentro vi fruga e un ferro luce.
   Oh dolce, dolce vittima! Oh dolore
   della carne che in dar la vita muore...
   Oh questo tempo oscuro ed infinito!
   Si comprime le tempia arse... Un vagito?
    — «Aprite! Aprite!...» — Ecco: un viluppo informe
   ignudo strilla... Ella non sente. Dorme.
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