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A chi legge | xv |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Chi l'ha detto.djvu{{padleft:19|3|0]]della generazione che nasce, non hanno mai sentito in teatro l’Elixir d’Amore; e per loro riesce notizia nuova e curiosa che dal suo spigliato libretto sia venuta a noi la trita frase Anche questa è da contar. Quanti di coloro che la ripetono, saprebbero dire, senza ricerche, l’opera cui appartiene? E quello che si dice per noi vale a più forte ragione per gli stranieri, che conoscono, purtroppo, il nostro teatro assai più della nostra letteratura. Inoltre più volte accade, che a qualcuna di queste frasi liriche si connettano tradizioni preziose, curiosi aneddoti che è prezzo dell’opera raccogliere finchè la memoria dei contemporanei permette di farlo: si veda ad esempio quel che ho scritto al n.º 1142 a proposito di un già famoso coro della Donna Caritea di Mercadante, e si leggano le parole che su di esso, sui ricordi patriottici che ce lo fanno sacro, e anche su tale questione delle citazioni liriche ha scritto Alfredo Comandini in quella sua diligente edizione delle memorie autobiografiche del padre[1]. Nondimeno, poichè alla maggioranza questo lusso di spigolature librettistiche non garbava, dopo la prima edizione ho sfrondato largamente in questa parte, e ne ho lasciate fuori non poche.
- ↑ Cospirazioni di Romagna e Bologna nelle memorie di Federico Comandini e di altri patriotti del tempo, per cura di A. Comandini. Bologna, 1899, pag. 380-383.