Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
[630-633] | Governo, leggi, politica | 191 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Chi l'ha detto.djvu{{padleft:223|3|0]]
Il buon governo riposa essenzialmente sulle buone leggi. La legge, per quanto sia ottima, non può soddisfare ognuno, chè
630. Nulla lex satis commoda omnibus est.[1]
631. La legalité nous tue.[2]
Il moltiplicarsi delle leggi è sintomo della decadenza dei costumi, quando la cresciuta malizia dei cattivi cittadini richiede molteplici provvedimenti:
632. Corruptissima republica plurimae leges.[3]
La buona legge deve anche essere chiara e breve, perchè tutti la intendano e la ricordino:
633. Legem brevem esse oportet, quo facilius ab imperitis teneatur.[4]
Ma guai poi se le leggi, buone o cattive che siano, restano lettera morta, giustificando l’apostrofe dell’Alighieri: