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262 | Chi l’ha detto? | [812-815] |
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812.
La conobbe al vestir di color cento,
Fatto a liste ineguali et infinite,
Ch’or la coprono, or no.
Costei è la discordia, quella discordia che mena in rovina famiglie, società, paesi, per quanto robuste possano sembrare le basi loro; infatti
813. Concordia parvæ res crescunt, discordia maxumæ dilabuntur.[1]
sentenza, tanto lodata, secondo la testimonianza di Seneca (Epistola XCIV, 46), da M. Agrippa il quale riconosceva di frequente multum se huic debere sententiæ, e che fu anche l’impresa dei famosi tipografi olandesi, gli Elzevier; perciò i principi di ogni tempo hanno tenuto per massima costante il classico:
814. Divide et impera.[2]
di cui a molti è attribuita la paternità, da Filippo il Macedone a Luigi XI re di Francia, il quale realmente soleva ripetere il principio: Diviser pour régner. Da queste invidie, da queste discordie, nascono gli odii implacabili, nei quali la natura umana sa giungere a raffinatezze che parrebbero incredibili; infatti, per non dire d’altro,
815. È uno dei vantaggi di questo mondo quello di potere odiare ed essere odiati senza conoscersi.
- ↑ 813. Con la concordia le piccole cose crescono, con la discordia le grandissime vanno in rovina.
- ↑ 814. Dividi per dominare.