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[65-69] | Amicizia | 21 |
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Cfr. Cornelio Nepote (Att., 5, I): Plus in amicitia valere similitudinem morum quam affinitatem. Perciò non è facile trovare un vero amico, e
65. Qui invenit illum (amicum), invenit thesaurum.[1]
dice la Bibbia, ma un ignoto epigrammista ribattè:
La stessa opinione avevano i classici:
66. Ubi amici ibi opes.[2]
ma era antico proverbio dei Romani com’è affermato da Plauto: «Verumst verbum quod memoratur: Ubi amici ibidem opes» (Truculentus, a. IV, v. 88).
Udiamo ancora la Bibbia, l’eterno libro di ogni sapienza:
67. Diliges amicum tuum sicut teipsum.[3]
68. Vinum novum, amicus novus; veterascet, et cum suavitate bibes illud.[4]
A un vero amico sentirai talora applicare la frase di Dante:
69. L'amico mio, e non della ventura.
uno dei molti versi danteschi usati a sproposito, poichè si suole ripeterlo a indicare un antico amico, provato nelle avversità ecc.,