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Capitolo IX. DISPERAZIONE E RASSEGNAZIONE. 1820-1821. Sommario: Pietro Brighenti. — Amicizia di lui col Giordani e col Leopardi, — Gravi sospetti ch'egli fosse una spia del go« verno austriaco. — Trattative del Leopardi col Brighenti per la stampa di tre nuove canzoni. — Opposizioni di Monaldo. — Irritazione di Giacomo. — Pubblicazione della canzone Ad Angelo Mai. — Sequestro di essa da parte della polizi» austriaca. — Dubbi che la polizia fosse stata messa suU'av. viso dal Brighenti. — Tristezze orribili di Giacomo. — Ten- tativi per uscire di Recanati. — La zia Ferdinanda Melchiorri. — Prega Monaldo di mandare Giacomo a Roma da lei. — Chiede un posto per lui nella Biblioteca Vaticana. — Gia- como cede alla fortuna e si rassegna. — Sua conversione di Eraclito in Democrito. — Disegni letterari. — Pensieri nello Zibaldone. — Scrittura sulle lingue. — Giacomo annunzia al Giordani le nozze della sorella Paolina. La visita del Giordani al Leopardi nel 1818 fu occasione a questo di entrare in relazione, che ben presto divenne intima, con l'avvocato Pietro Brighenti, il quale viveva allora stentatamente in Bologna, fa- cendo l'editore e il libraio. Il Giordani conosceva il Brighenti da un pezzo. Si erano conosciuti al tempo del dominio francese in Italia, sotto il quale e l'uno e l'altro erano entrati nella via degli impieghi pubblici; e la conoscenza era presto divenuta amicizia. La fortuna, che arrise da principio ad entrambi, si volse ben presto contraria al Giordani; il quale nell'ottobre del 1804, dopo nep- pure un anno eh' era stato nominato coadiutore alla biblioteca e professore d'eloquenza in Bologna, fu