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182 CAPITOLO IX. — DISPERAZIONE EC.

delle nostre lingue meridionali, greca, latina, italiana, francese e spagnuola. Molto s' è disputato e si disputa della lingua in Italia, massimamente oggidì. Ma i migliori, per quello ch'io ne penso, hanno ricordata e predicata la filosofia piuttosto che adoperatala. Ora questa materia domanda tanta profondità di concetti, quanta può capire nella mente umana, stante che la lingua e 1' uomo e le nazioni per poco non sono la stessa cosa. > E seguita, accennando uno degli scopi che si propone col suo lavoro, il quale è che gì' ita- liani che vogliono darsi allo scrivere diventino scrit- tori originali e non copisti. I materiali di questo la- voro rimasti nello Zibaldone formano l'ammirazione dei dotti, i quali in alcune osservazioni dell'autore veg- gono divinate alcune scoperte fatte poi dalla scienza. Con la lettera che parlava al Giordani del libro sulle lingue Giacomo gli annunziava il matrimonio della sorella Paolina con un tal Peroli, di Sant'An- gelo in Vado. La povera figliuola, pur d'uscire di casa, si era, per consiglio dei fratelli, adattata a quelle nozze con un uomo bruttissimo e di niuno spi- rito, ma di natura pieghevolissima e stimato ricco.' Monaldo aveva por ciò dato il suo assenso : ma quando più tardi seppe che la ricchezza non e' era, o non era quale si credeva, mandò all'aria il matrimonio. Gia- como aveva giit composto la Canzone per le nozze della sorella. Vedi KpMolario, voi. I, png. 400.

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