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306 CAPITOLO XV. — DA EECANATI A FIRENZE.

chissimi c'erano l'Antonietta Tommasini e l'Adelaide Maestri. L'Adelaide andò nell'ottobre a Firenze ad aspettarvi il padre, che tornava da Roma ; e in que- sta occasione rividero il Leopardi e si trattennero lun- gamente con lui. Anche il Biinsen passò nell'ottobre da Firenze e rivide Giacomo. Questi oramai non pensava più agli impieghi; benché il Bunsen nel settembre avesse scritto al marchese Antici che l'ultima sua parola al Vati- cano era stata per Giacomo, e gli era stato risposto che partisse senza pensiero, poiché il Governo non si dimenticava di lui né per la cattedra né per il Censo. Giacomo non pensava più agi' impieghi : ma ci pen- sava per lui il suo Carlo, il quale sognava di poter prendere anch' egli il volo, e attaccandosi, come tutti i disperati, a qualsiasi più lontana speranza, non finiva di raccomandarsi al fratello che, se qualche impiego gli era oiferto non di sua sodisfazione, lo riserbasse a lui.

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