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324 CAPITOLO XVI. .
in cambio dell' ordine delle materie, seguì quello dei | tempi. Escluse dalla Crestomazia Dante, il Petrarca, * le opere maggiori dell'Ariosto, del Tasso e del Parini ; le tragedie, i drammi, le traduzioni, e le poesie di autori viventi ; e cominciò dagli autori del secolo de- cimoquinto, parendogli che < dei più antichi, fuori di Dante e del Petrarca, quantunque si trovino rime, non si trovi poesia. >' Il 9 agosto lo Stella, accusando ricevuta del mano- scritto della Crestomazia, pregò il Leopardi di man- dargli presto la prefazione, e gli chiese quando spe- rava di terminare V Enciclopedia. Il Leopardi rispose, che alV Enciclopedia mancava ancora ima buona parte di lavoro, e che non avrebbe potuto condurla a fine senza impiegarci tutto l'inverno 2Jrossimo. La verità vera pro- babilmente è questa: che, all' infuori di qualche ma- teriale raccolto nello Zibaldone, non ne aveva fatto niente; e che oramai ne aveva deposto l'idea. Perciò metteva innanzi quel termine lontano. Nelle presenti sue condizioni di salute, le quali era poco sperabile che mutassero in meglio, sentiva di non potersi impegnare in un lavoro assiduo e di qualche en- tità per lo Stella; aveva stabilito di andare a passare l'inverno a Recanati, e non sapeva quanto avrebbe do- vuto trattcnervisi. Onde gli parve indiscreto, non dirò chiedere, ma soltanto supporre, che l'assegno mensile dello Stella potesse seguitare indefinitamente. L'editore ^ dal canto suo, per aft'ezioiiato che fosse al Leopardi e desideroso di aiutarlo, capiva che non ci era molto da contare sull'opera di lui: oltre di ciò stava per met- ^ tersi in altre imprese librarie gravi o dispendiose; cosiceli^ non doveva avere l'intenzione di seguitare l'assegno ancora por molto tempo. Ma Giacomo lo prevenne, aprendogli francamente l'animo suo, e pre- gandolo, con la lettera stessa con cui gli parlava della ' ij...h./u,,.,, voi. II, p«g< 873. h