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LA FINE DELL' ULTIMO AMORE. 393
l'amore della Pelzet. La bella Fanny, sapendolo infelice in quell'amore, aspirava a farlo felice lei ; il Leopardi aveva paura che quell' amore potesse essere un impe- dimento al sodalizio. Fu detto, ma non è provato, che la Pelzet avesse scritto al Niccolini, che aveva inten- zione di abbandonare il marito per andare a convi- vere col Ranieri. Che in questa voce ci fosse qualche cosa di vero si potrebbe argomentare da alcune parole delle lettere del Leopardi al Ranieri del dicembre 1832 e del gennaio 1833, che ora vedremo. È certo che, mentre il Leopardi fino ad un certo tempo mantenne buone relazioni con la Pelzet,' più tardi, quando il Ranieri era a Napoli, fu fortemente adirato con lei. — Aveva veramente paura che vo- lesse mettere ad effetto la i^tinaccia di unirsi al Ra- nieri? — Da ciò che Giacomo scriveva all'amico ci sa- rebbe da dubitarne. < La Fanny ed io stiamo tremando per te, > gli scriveva il 18 dicembre 1832; e il 27: < Non ho visto la Pelzet, né credo che avrà core di lasciarsi vedere, cioè di venire a trovarmi ; > e final- mente r8 gennaio 1833: < Non mi dispiace che tu ri- vegga la Pelzet, perchè mi fido della tua virilità che non ti sia pericoloso il vedere quest' oggetto infausto, non mai degno di te, ed ora divenuto indegnissimo. >* Si capisce che qualche cosa di grave doveva essere intervenuto tra la Pelzet ed il Ranieri dopo l'ultima andata di lui a Bologna (e forse a ciò alludono le parole del Leopardi nella lettera alla Targioni del 16 agosto) ; e si capisce che probabilmente la Pelzet aveva intenzione di andare a trovare il Ranieri a Na- poli. Che cosa fosse intervenuto fra i due amanti è
- Fra le carte napoletane si trova una letterina della Pel-
zet al Leopardi, con la quale gli manda in dono un bicchiere, accompagnato da questi due versi: Piccolo è il dono a paragon dì voi: Tutto è però quel che donar poss'io.
- Mestica, Studi leopardiani, pag. 127, 128.