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I DUE SODALI A NAPOLI. 419
alla fredda e inesorabile natura. Se il morire anzi tempo è male, perchè lo permetti nei giovani inno- centi ? Se è bene, perchè lo fai doloroso e inconsola- bile a chi parte e a chi resta nel mondo? Ahi perchè dopo Le travag^liose strade, almen la meta Non ci prescriver Heta?... E spaventoso in vista Più d'ogni flutto dimostrarci il porto? — Chi potrà, come pure si dovrebbe, desiderare la morte dei suoi cari, per vederli partirsi dal mondo, e rimanere quaggiù solo, abbandonato, a rimemorare invano la loro compagnia perduta per sempre ? — Come, ahi come, o natura, il cor ti soflre Di strappar dalle braccia All'amico l'amico, Al fratello il fratello, La prole al genitore. All'amante l'amore : e l' uno estinto, L'altro in vita serbar? A tutte queste domande il poeta risponde: da natura Altro negli atti suoi Che nostro male o nostro ben si cara. In questa poesia, nella quale vibra così forte il sentimento degli affetti che legano insieme la famiglia umana, l'autore fa l'enumerazione di tutti i mali e dolori che per mano della morte conturbano quelli aiìetti. La poesia è per ciò come l'antitesi di Amore e Morte. L'innamorato in certi casi è felice di morire: ma quando la morte strappa dalle braccia dell'amante l'amor suo, e spento l'uno serba l'altro in vita, li fa