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420 CAPITOLO XX.
infelici ambedue. Sotto l'influsso d'amore il poeta trovava la felicità da per tutto, perfin nella morte: ora che il suo estremo inganno è perito, trova da per tutto l'infelicità. La bellezza femminile è chiamata raggio divino in Aspasia, e gli effetti ch'essa produce sono para- gonati a quelli degli accordi musicali. Ch'alto mistero d'ignorati Elisi Paion sovente rivelar. Nel canto Per il ritratto di bella donna il motivo musicale serve ad illustrare questo concetto: — La bellezza è viva immagine del cielo; ma un nonnulla basta a dissolverla e cambiarla in un oggetto abbo- minevole e disgustoso a vedere. — Qui il nocciolo della poesia sta tutto nel contrapposto fra i meravigliosi effetti della bellezza e la caducità di essa. Il canto è composto di quattro strofe : le due prime di diciannove versi ciascuna; le altre due più brevi, una di undici l'altra di sette. Nella prima strofa è la descrizione della bella donna effigiata nel marmo; descrizione non formale e plastica, ma rappresentata nei suoi effetti, e perciò tanto più efficace e meravigliosa: il dolce sguardo che fece tremare affisandosi in altrui, il labbro dal quale trabocca il piacere, il collo cinto già di desio, l'amo- rosa mano che senti farsi gelida la mano che strinse, il seno alla cui vista la gente impallidì. Tutto ciò fu; ora ò fango ed ossa. Ija seconda strofa descrivo la bellezza come sor- gente di pensieri, di sentimenti, eccelsi, immensi, o di speranze sovrumane, che tosto dileguano al dile- guare di lei. Non altrimenti (segue la terza strofa), mentre una musica deliziosa ti rapisco in un mondo arcano di sogni e di desiderii, superbi, iniiniti, so una stona-