< Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) I.djvu
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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Commedie di Aristofane (Romagnoli) I.djvu{{padleft:13|3|0]]Ma durante la guerra del Peleponneso, l’atleta dovrà cedere il posto al tassiarco dal mantello scarlatto e dal cimiero triplice svolazzante. Eupoli nelle sue Città ne introducèva un esemplare bellissimo. Era quel Senzapaura (Adimanio), menzionato anche nelle Rane (1619), figlio, secondo il commediografo, di Biancocimiero, e nipote di Saccheggia. Della schiatta, dunque, di Pirgopolinice. E glie ne dovevan fare qualcuna molto grossa, perché egli si meravigliava come tanto si osasse contro un suo pari (210): Ma è roba da chiodi, che si debba trattare così me, figlio di Biancocimiero, e nipote di Saccheggia.
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