< Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) I.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.
50 ARISTOFANE

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Commedie di Aristofane (Romagnoli) I.djvu{{padleft:161|3|0]]



euripide

Te lo vo’ dar; ché vai con mente acuta
sottili cose macchinando.

diceopoli

Bene
a te ne venga, e quel ch’ io dico a Telefo. —
Bene! Come son già pieno di chiacchiera! —
Ma m’occorre il bastone da pitocco!

euripide

Prendilo, e lascia la marmorea soglia.

diceopoli

Non vedi, anima mia, come mi scacciano,
mentre di molta roba ho ancor bisogno?
Or si, divieni tutta appiccicume,
pittimando e insistendo! — Me lo dài,
Euripide, un cestello bruciacchiato
dal lume?

euripide

E quale, o tapinel, ti preme
necessità di tai conserti giunchi?

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.