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I CAVALIERI | 157 |
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paflagone
Da che belve ho pesto il ventre! Città, Popolo, non. vedi?
coro
Strilli ancor? Già, con tal arma la città tieni ognor sotto!
paflagone
Ed in fuga te con questi strilli miei porrò di botto!
coro
spingendo avanti il Salsicciaio.
Se costui tu vinci ad urli, a te il plauso; se mostra
egli invece sfacciataggine più di te, la palma è nostra!
I coreuti si ritraggono, e rimangono a fronte i due rivali.
paflagone
squadra il nemico, e vede la sua merce.
lo quest’uomo a voi denunzio, e ch’esercita vi dico
contrabbando di budelli con la flotta del nemico!
salsicciaio
Ed io lui, che al Pritanèo va di corsa a pancia vuota,
e, per Giove, a buzzo teso, n’esce, dopo!