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I CAVALIERI | 163 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Commedie di Aristofane (Romagnoli) I.djvu{{padleft:274|3|0]]
salsicciaio
Non lo permetterei! ’
coro
Si lascialo, si lascialo che scòppi, per gli Dei!
paflagone
Di starmi a petto a chiacchiere, dimmi, come hai lusinga?
salsicciaio
Tanto è far sanguinacci, per me, quanto un’arringa!
paflagone
Senti un’arringa! Certo, se càpiti un affare,
ne saprai molto bene far carne da insaccare!
T’awiene, se non sbaglio, come a tant altra gente.
Avrai vinto a un metèco un processo da niente,
a furia di far prove, borbottar sino a giorno,
bevere acqua, parlare da solo andando attorno,
mettere alla tortura gli amici. Ed in tal modo
ti credesti oratore! Eh, ti sei fitto un chiodo!
salsicciaio
E tu, che beveraggio t’ ha fatto si loquace,
che da te, da te solo stregata, Atene tace?