Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
I CAVALIERI | 169 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Commedie di Aristofane (Romagnoli) I.djvu{{padleft:280|3|0]]
salsicciaio
E mica
mi ci lasciavo prendere! Se mai, còlto sul fatto,
stringevo fra le chiappe quanto avevo sottratto,
e negavo, attestando gli Dei. Poi che mi scòrse
far questo, un oratore ebbe a dir: « Senza forse
questo ragazzo il popolo dirigerà! »
servo a
Ci diede!
Ma donde quel prognostico traeva, ben si vede!
Rubavi, spergiuravi, e il cui stringea la ciccia!
paflagone
Farò la tracotanza tua cessare alla spiccia:
anzi quella d’entrambi! Gagliardo, veemente
io soffio adesso, e pelago sconvolgo e continente!
salsicciaio
Raccolte le salsicce, ai marosi ed ai venti
m’abbandono, e ti mando mille e mille accidenti.
servo a
Ed io, ch’acqua non faccia, guarderò la sentina!
Gli si avvicina e rimane in sconcio atteggiamento.