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198 | ARISTOFANE |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Commedie di Aristofane (Romagnoli) I.djvu{{padleft:309|3|0]]
non beccan; se rimestano sopra e sotto il motriglio,
le scelgono. E lo stesso fai tu: se lo scompiglio
metti in Atehe, arraffi! Oh dimmi questo solo:
tu che cuoio ne vendi tanto, a quest’uomo, un suolo
del tuo’, per i calzari, glie l’hai forse profferto?
Dici che te ne muori!
popolo
Per Apollo, no certo!
salsicciaio
offrendogli un paio di scarpe.
L’ hai conosciuto, adesso? Io ti do questo paro
di scarpe, invece I Calzale! — E a me costan denaro!
popolo
A niun, cred’ io, degli uomini politici la cedi
in zelo verso Atene, verso’!’ unghie dei piedi!
paflagone
Che orrore! Un par di scarpe ti fanno tanto effetto,
e il bene ch’ io ti feci te lo scordi! Interdetto
Gritto, posi una remora pure all’ altre bardasse!
salsicciaio
Non fa specie che i culi l’amico ispezionasse,
e frenasse i finocchi! Gelosia di mestiere,