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I CAVALIERI | 211 |
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/ CA VALIERI
popolo
al Salsicciaio.
E i tuoi, di che?
salsicciaio
D’Atene, di lenticchie, di Spartani,
di maccarelli freschi, di chi ruba
nel misurare la farina in piazza,
di me, di te.... (Al Paflagone) Tu, poi, màngiati un gomito!
popolo
Leggetemeli, dunque! E specialmente
quello su me, che mi dà tanto gusto,
ch’aquila fra le nuvole sarò!
paflagone
Ascolta dunque, e stammi bene attento!
Recita.
Considera, Erettide, la via dei responsi, che Apollo
dai penetrali emise pei tripodi molto onorati.
Di tutelare il sacro t’impose tremendo-zannuto
can, che per te latrando, levando per te strilli orrendi,
la paga a te procaccia: se tu non fai questo, è spacciato:
ché gracchian per invidia, sul capo di lui, molti gracci.
popolo
Per Demètra, che dice? Io non capisco!
Con Erettèo, che c’entra, il cane e i gracci?