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232 | ARISTOFANE |
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paflagone
tragicamente.
Che mai dicesti! Ahi, come quest’oracolo
mi sconvolge la mente! Oh dimmi: quali
esercizi in palestra appresi hai tu?
salsicciaio
Rubar, negare, aver faccia di bronzo!
paflagone
«empre più tragico.
A me che appresti, oh Febo, oh Licio Apollo!
E da grande, qual arte esercitasti?
salsicciaio
Vendei salsicce, e lo pigliai nel culo!
paflagone
Ahi, me tapino! A nulla io son ridotto!
Sopra una lieve speme ancor mi reggo.
Dimmi quest’altra cosa: le salsicce,
le vendevi alle porte o sul mercato?
salsicciaio
Alle porte, ove spaccian le salacche!
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