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PREFAZIONE LXV

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Anche piegò egli volentieri l’orecchio alle leggende
popolari, così trascurate fino al suo tempo dalla grande
letteratura. A quella del paese di Bengodi, che fu poi
tanto cara ai suoi successori, aveva dedicata tutta una
Fis. 17 (p»8. XUII)
commedia. Le Ricchezze (Ploutoi), di cui sono rimasti
pochi frammenti. In uno (165) son ricordati gli uomini
cui Saturno imperava, ai tempi antichi,
quando per dadi usavan le focacce,
e in palestra 1 pan bianchi s’ammucchiavano
maturati e fiorenti su le zolle.
In un altro (164) si fa menzione d’un luogo in cui la vita
scorre tuttora facile e beata. Chiede un personaggio:
Davvero ogni straniero, come m’è stato detto,
si siede, appena giunge, ad un lauto banchetto,
e ne gli alberghi trovasi la salsiccia pendente
dai muri, onde ogni vecchio possa affondarvi il dente?
Altri due tocchi rimangono delle Leggi, che pur doAristofane - Prefazione - 5".

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