< Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) II.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.
136 ARISTOFANE

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Commedie di Aristofane (Romagnoli) II.djvu{{padleft:139|3|0]]



coro

Sempre così facciamo, a chi vediamo
che piglia gusto a fare birbonate,
finché poi lo cacciamo in qualche guaio,
si eh egli impari a rispettare i Numi!

lesina

Nuvole mie, salata fu. ma giusta,
la lezione! 1 quattrini avuti in prestito
non dovevo negarli! — Andiamo, adesso
vieni con me. figlio mio bello, e pianta
Socrate e quel dannato Cherefonte,
che ci hanno messi tutti e due nel sacco!

tirchippide

Mai farò torto ai precettori miei!

lesina

Sf, si, rispetta Giove patrio!

tirchippide

Eccoci
col Giove patrio! Oh che barbogio sei!
E che, c’è, Giove?

lesina

Altro!

tirchippide

Non c’è, non c’è!
Ha spodestato Giove, e regna Vortice!

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.