< Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) II.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

LE NUVOLE 137

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Commedie di Aristofane (Romagnoli) II.djvu{{padleft:140|3|0]]



lesina

Che spodestato! Io me la credetti
per via di questo vortice! Ah, tapino
me! Non ho preso vortici per Numi?

tirchippide

Parla, parla da te, sfógati a chiacchiere!
Via.

lesina

Oh che pazzia! Pazzo davvero fui,
che buttai via gli Dei per via di Socrate!
Si volge a una statuetta d’Ermete collocata dinanzi alla sua casa.
Ma non tenermi il broncio, Ermète caro,
e non mi rovinare: compatiscimi,
se la testa perdei per quattro chiacchiere.
Dammi un consiglio tu: devo chiamarli
in tribunale, o cosa devo fare?
Ascolta un istante.
Sf, mi consigli bene! Niente cause!
Ma presto e lesto do fuoco alla casa
di queste lingue infami. Rosso, Rosso!
Portami qui di fuori scala e zappa,
sali sul Pensatoio, se vuoi bene
al tuo padrone, e li scassina i tegoli,
sinché la casa gli rovini addosso!
Il servo obbedisce.
E a me, portate una fiaccola accesa:

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.