< Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) II.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

I CALABRONI 153

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Commedie di Aristofane (Romagnoli) II.djvu{{padleft:156|3|0]]



sosia

E mi parea che a lui vicino, in terra,
sedesse Teoro, e sulle spalle avesse
una testa di corvo. Ed Alcibiade
mi dicea scilinguando: « Gualda, Tèolo
ha la testa di coivo»!
ROSSO
A scilinguare,
l’imbroccava!

sosia

Oh non è brutto presagio
Teoro fatto corvo?
ROSSO
Punto, punto:
eccellente, al contrario!

sosia

E come?
ROSSO
E come?
Da uomo, a colpo, è divenuto corvo:
non è ovvio concludere che presto
se lo dovranno divorare i corvi?

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.