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216 | ARISTOFANE |
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contro me, contro gli uomini del remo,
consumò. Sgraffignato un grosso tòcco
di cacio siciliano, scappò via,
si rincantucciolò, se n’impinzò...
filocleone
Perdio, la cosa è chiara! Una zaffata
di cacio puzzolente, quello schifo
m ha ruttato sul muso, adesso adesso!
sosia
Io glie ne chiesi, ed ei non me ne diede.
Or volete che a voi faccia del bene
chi nulla a me, che cane son, gittava?
filocleone
Non te ne diede?
sosia
Punto! E se colleghi!
filocleone
Ha duro il muso più di questo pentolo!
schifacleone
Non condannarlo, babbo! Prima sentili
tutti e due!
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