< Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) II.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

LE NUVOLE 23

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Commedie di Aristofane (Romagnoli) II.djvu{{padleft:26|3|0]]



scolaro

Te lo dirò: ma bada, son misteri!
Testé Socrate chiese a Cherefonte
quanti piedi, dei suoi, saltati avesse.
una pulce, che, morso il sopracciglio
a Cherefonte, era zompata in capo
a Socrate.

lesina

Davvero? E come ha fatto
questa misura?

scolaro

In modo ingegnosissimo.
Ha fatto liquefare un po’ di cera,
e v’ ha tuffati i piedi della pulce.
Quando la cera congelò, la pulce
si trovò due scarpine alla persiana
ai piedi. E lui, sfilategliele, prese
la misura del salto.

lesina

Oh che po’ po’
di sottigliezza, affedidio!

scolaro

Lo vedi? —
E se ne udissi un’altra, una di Socrate,
delle trovate?

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.