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260 | ARISTOFANE |
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sosia
Esce dalla casa vivamente turbato.
Siamo in un bell’ impiccio, per D’iòniso!
Ci s’è ficcato dentro casa un diavolo!
Dopo trincato buona pezza, il vecchio,
udito un suon di flauto, andò in solluchero.
E balbettando su quell’arie rancide
che alle gare solea presentar Tèspide,
passa la notte; e non sta fermo un attimo.
E che sono babbioni i tragediografi
d’ora, vuole provar coi suoi ballonzoli!
Escono dalla casa il figlio e il padre: questi danza
con grandi e ridicoli scosci.
filocleone
Chi del vestibolo siede all’ingresso?
sosia
Ecco il malanno che si fa presso!
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