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coro di nuvole
Se n’ode la voce lontana, solenne e misteriosa.

Strofa
Sorgiam, perenni Nuvole,
la parvenza svelando agile e rorida,
dall’echeggiante Ocèano
padre, ai sublimi vertici dei monti
incoronati d’alberi;
e contempliamo gli ultimi orizzonti,
la sacra terra che nutrica i frutti,
il fragorfo dei santissimi fiumi,
il fremer cupo dei marini flutti.
Ché il sole, infaticato occhio dell’ètere,
sfavilla, cinto d’abbaglianti lumi.
Or via, si scuota il pluvio
vel dalle forme eterne,
ed alla terra volgasi
l’occhio che lungi scerne!

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