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138 ARISTOFANE

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SERVO D’AGATONE
Da giovanotto, assai protervo, oh vecchio,
esser dovevi tu.

euripide

Lascialo perdere,
e senza indugio chiamami Agatone!
SERVO D’AGATONE
Pregar non devi: uscirà fuori sùbito.
Incomincia a comporre: e, sendo inverno,
non gli saria curvar le strofe agevole,
se non venisse, fuor dell’uscio, al sole.

mnesiloco

con lazzi d’impazienza.
Io che sto a fare?

euripide

Aspetta, adesso viene!
Volge gli occhi al cielo, e prorompe tragicamente.
Che vuoi, Giove, di me fare quest’oggi?

mnesiloco

Voglio proprio sentir di che si tratta. —
Perché li lagni? Perché ti disperi?
Non devi aver segreti per tuo suocero!

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