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LE DONNE ALLA FESTA DI DEMETRA | 147 |
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euripide
Tutto I Ove t’intruda
tu di soppiatto fra le donne, in modo
da sembrar donna, e in mia difesa parli,
salvo per te sarò: ché degnamente
di me parlare, solo tu sapresti.
agatone
E perché dunque a far la tua difesa
non vai tu stesso?
euripide
Perché? Senti. Prima,
son conosciuto. Poi, sono canuto
ed ho tanto di barba. Invece, bello
tu sei di tratti, candido, sbarbato,
di voce femminil, vago, piacente.
agatone
Euripide!
euripide
Eh?
agatone
Non sono tuoi quei detti:
« Grata è la luce a te: pensi che grata
al genitor non sia »?
euripide
Sono miei.
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