< Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) III.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.
226 ARISTOFANE

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Commedie di Aristofane (Romagnoli) III.djvu{{padleft:229|3|0]]



mnesiloco

Scioglimi i lacci, e lascia fate a me.

euripide

Sei sciolto. Scappa via, prima che torni
l’arciere, e ti ci acchiappi.

mnesiloco

dandola a gambe.
E no, che faccio?
Anche Euripide esce. Per un istante rimane la scena vuota,
poi tornano lo Scita e la danzatrice.

arciere

Esser Graziose tande tua foglietta,
fecchietta I Essere niende schizzignosa,
prestarsi assai!... Tof’essere fecchietta?
S’accorge che non c’è più Mnesiloco.
Essere rofinate! Il fecchie dove
esser scappate? Fecchietta, fecchié....
Fecchietta, aferla fatta troppe crossa!
Artamussia!
Fecchia afermela fatta!
Alla ragazza.
Antare al tiavole!
Essere antate per frecare, ed essere
state frecate. Poverette me!
Che fare? Of’esser fecchietta? Artamussia!

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.