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Concessione della strada ferrata
centrale italiana
In nome dei cinque eccelsi Governi segnatarj della Convenzione di Roma 1 maggio 1851 i sottoscritti Rappresentanti con speciali e straordinarj poteri:
per la Santa Sede:
Conte Gaetano Zucchini, Consigliere ordinario di Stato di Sua Santità;
per l’Austria:
Conte Antonio Paulovich, I.R. Consigliere ministeriale;per gli Stati di Modena e di Parma:
Conte Teodoro Bayard de Volo, Ciambellano di S. A. R. il Duca di Modena;
e per la Toscana:
Giuseppe Mantellini, Avvocato Regio e Direttore delle riformazioni del Gran Ducato di Toscana;
dopo aver preso in maturo esame un relativo progetto già presentato da S. E. il Marchese Rafaello de Ferrari, Duca di Galliera, danno, trasferiscono e concedono al prefato signor Duca come Mandatario dei signori Concessionarj delle strade di ferro Lombardo-Venete il diritto di costruire e di attivare nel proprio interesse e a loro spese, rischio e pericolo la strada ferrata centrale Italiana ai seguenti patti e condizioni:
§ 1. La strada ferrata centrale Italiana dovrà partirsi dalla sponda destra del Po presso Piacenza per congiungere con la linea più retta e normale questa città con Parma, Reggio, Modena e Bologna, donde per la valle del Reno attraverserà l’Appennino per quindi incontrare a Pistoja le strade ferrate Toscane. Un braccio della stessa strada dovrà inoltre staccarsi da Reggio e, toccata Guastalla e Luzzara, passare con apposito ponte il Po a Borgoforte, dove anderà a immettere nelle strade ferrate Lomb.-Venete per Mantova.
§ 2. Agli effetti del presente atto di Concessione la strada centrale dovrà ritenersi divisa in tre tronchi principali:
Il primo dalla sponda destra del Po presso Piacenza fino a Bologna, compresa la stazione in questa ultima città;
il secondo da Bologna a Pistoja, compreso il necessario aumento della stazione già esistente in questa ultima città in servizio delle strade ferrate Lucchesi e della Maria Antonia, a una nuova stazione da ivi destinare a esclusivo servizio della centrale;
il terzo da Reggio alla sinistra sponda del Po fino all’incontro delle Lombardo-Venete per Mantova.
§ 3. Il primo tronco dovrà esser messo in piena attività pel trasporto dei viaggia-