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IL COHANO .

CAPITOLO XXIV. LA LI CE (I). Dalo o Mrdin-i. — OJ Versetti. In nome (li Dio clemente, e misericordioso. 1. Abbiamo fatto scendere questo capitolo (dal cielo), e l'abbiamo reso obbligatorio; in questo capitolo abbiamo dati dei segni evidenti (versetti ciliari) affinché vi riflettiate. 2. Infligerete all'uomo, ed alla donna adulteri cento colpi di frusta a cadauno. Non v'arresti la compassione ncH’adempimento di questo precetto di Dio se credete in lui, ed al giorno ultimo. Che il supplizio abbia luogo in presenza d un certo numero di credenti. 3. Un uomo adultero non deve sposare cli'una donna adultera, o idolatra ed una donna adultera non dove sposare cli'un uomo adultero, o idolatra! Queste unioni sono interdette ai credenti. •i. Quei ch'accuseranno d'adulterio una donna virtuosa, senza poter produrre quattro testimonj, saranno puniti con ottanta colpi di frusta; non sarà inoltre mai ammessa la loro testimonianza in qualsiasi cosa poiché sono perversi ; 5. A meno che non si pantano del loro delitto, e che si conducano in modo esemplare; giacchi’' Dio e indulgente, e misericordioso. fi. Quei che accusano le loro mogli, e non avranno testimonj da presentare, giureranno quattro volte innanzi a Dio di dire la verità. 7. E la quinta volta per invocare la maledizione di Dio sopra ili loro stessi se hanno mentito. 8. Non si condannerà ad alcuna pena la moglie, so giurerà quattro volte davanti a Dio che suo marito ha mentito, 9. E la quinta volta invocando l'ira di Dio sovr’essa se ciò che il marito ha •letto è vero. 10. Se non fosse la grazia inesauribile di Dio. e la sua misericordia, vi pu- * nirebbe all'istante (2); ma ama di perdonare , ed è misericordioso. 11. Quei che mentiscono (3) sono in grandissimo numero fra voi; ma non lo (1) La luce di cui si parla al versetto 35 tli\ il litoio a questa sorata. (2) D’aver propagato, od ammessi propositi oli raggiali li contro la moglie del profeta. Vedi la nota seg. (3) Cioè, ch’hanno portato contro Aiehà, moglie di Maometto, l’accusa d'adulterio. Ecco la storia di questo fallo. Nell’anno 8 dell'egira, Maometto aveva intrapreso la spedizione contro la Tribù Mostalek. Al ritorno da questa campagna, e non lungi da Medina, quando una sera si toglievano le tende per continuare il viaggio, Aichà scese dal suo cammello, e s'allontanò per qualche tempo. Lo sue genti, credendola già montila nella sua lettiga, condussero soco il cammello, e tutta la carovana prosegui il suo cammino. Aichà, avvedendosi d'essere slata abbandonata, restò nel luogo {stesso ov'era scesa attendendo che venissero a ricercarla, e (ini per addormentarsi. Poco tempo dopo, un giovane Safcin Ehn el Mialini passò per li, e riconoscendo una donna che dormiva, esclamò : Noi siamo a Dio, e torneremo a lui. Quindi si pose in disparte, svegliò Aichà e gli offri il suo cammello. Aichà accollò, e cosi l'indomane potò raggiugnere la carovana, conosciutasi l'assenza di Aichà, eil il suo ritorno con Safvan, si tennero dei propositi malevoli. Maometto non sapendo cosa risolvere era in un grave imbarazzo, e non fdclie dono un mese che dichiarò conoscere la verità per mezzo d’una rivelazione tutta in favore di sua moglie. Quesla rivelazione forma il soggetto principale di questo ca-

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