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CAPITOLO V. <11

uualuiK|U0 prezzo neppure ai nostri parenti e non nasconderemo neppure la nostra testimonianza giacché saremmo colpevoli. 100. Se sarà evidente che questi due testimonj abbiano prevaricato, saranno sostituiti ai due primi altri due, parenti del testatore, e presi fra quelli che hanno scoperto lo spergiuro. Essi giureranno avanti a Dio in questo modo: La nostra testimonianza é più vera di quella degli altri due;-noi non de- norremo cosa che non sia giusta, altrimenti saremmo noi pure colpevoli. 107. Con questa disposizione sar;l più facile ottenere che gli uòmini rendano una testimonianza fedele, poiché temeranno che dopo'la loro ne sia fatta un'altra. Temete dunque Dio, ed ascoltatelo. Ei non dirige i perversi. 108. Il giorno in cui Ilio riunirà gli apostoli,domanderà loro: Che cosa vi è stato risposto? ed essi diranno: Noi non abbiamo la scienza, tu solo conosci i segreti- 100. Egli dirà a Gesù figlio di Maria: Ricordati di (filanto ho beneficato te, c tua Madre, quando t’ho fortificato collo spirito di Santità, acciò tu parlassi agli uomini da fanciullo nella culla, e da uomo fatto. rI ni. T'ho insegnato il Libro, la saviezza, il Pentateuco , ed il Vangolo; tu formasti col mio permesso un augello dalla terra, col mio permesso l'animasti con un sollio, col mio permesso guaristi uh cieco nato, ed un lebbroso, e In facesti sortire i morti dai sepolcri col mio permesso. Io distolsi da te le mani degli ebrei. In mezzo ai miracoli che tu facesti lor vedere co’proprj occhi, gl’increduli gridarono : Tutto questo non è che magia! (I) III. Quando io ho detto agli apostoli: Credetemi, e credete al min messo, essi risposero: Noi crediamo, e tu sei testimonio che siamo rassegnati a Dio. 11-2. 0 Gesù, figlio di Maria ! dissero gli apostoli, il tuo Signore può egli farci scendere dal Cielo una tavola piena di cibi? Temeto il Signore, rispose Gesù, so siete fedeli. 113. Noi desideriamo, aggiunsero, di sederci alla medesima, o mangiarvi; allora i nostri cuori saranno rassicurati, sapremo che ci hai predicata la verità e deporremo in favor tuo. 111. Gesù, figlio di Maria, fece (mesta preghiera : Dio, nostro Signore, facci scendere una tavola dal Cielo; clic sia un festino per il primo, e per l'ultimo ili noi, ed un segno della tua possanza. Nudriscici, poiché tu sei il migliore di quei che nutriscono. llii. Il Signore disse allora : Io ve la farò scendere-, ma guai a colui che dopo questo miracolo resterà incredulo 1 io preparerò per lui un gastigo il più terribile che fu mai preparato per l'uomo. 110. Uisso allora Iddio a Gesù: Hai tu m;d detto agli uomini : Prendete per Iddio me, e mia Madre, piuttosto che il Dio unico ? No; per la tua gloria ! Come avrei potuto dire ciò che non é vero? Se l’avessi detto, tu non lo sa- firesti? Tii/sai ciò che sta nel fondo del mio cuore, ed io ignoro ciò che è nel ondo del tuo ; imperciocché tu solo conosci i segreti. 117. lo non hodcttoche quel clic tu mi ordinasti di dir loro: Adorato Dio, mio Signore e vostro. Finché io fui sulla terra, poteva deporre contr'essi ; e quando tu mi h;ii chiamato a te (2) tu avevi gli occhi sovr’essi, poiché vedi tutto. 118. Se li punisci, ne hai il dritto, perché sono tuoi servi ; se li perdoni, tu lo puoi. poiché sei potente e savio. I li). Il Signore dirà allora: Questo giorno é un giorno in eui i giusti profitteranno della loro giustizia ; i giardini bagnati da numi saranno il loro eterno (I) Ved. rap. 3, vers. 41 e 43. Ù) Si vedranno al cap. r> vers. M, lo ragioni che ci fanno sostituire le parole : tu m'huichiamato ale, a quelle, tu m’hai fatto morire; ved. anche cap. 39, vers. i5, nota. (52 II.

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