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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Cristoforo Busetti Canzoniere.djvu{{padleft:19|3|0]]
nel quale esalta sommamente il suo Principe.
Forse questo Sonetto è allusivo alla guerra
che i Protestanti minacciavano alla Chiesa
Cattolica, e può arguirsi dall’altro verso del
Sonetto medesimo:
E che la spada cinse, e l’armi prese
Per Cristo solo
Più che a nessun altro all’Eccellenza Vostra
sono famigliari i nomi di Nicolò Iniamo, del
Veronese Paolo Roccio, del Segala, del
Tabarelli, e di molti altri egregi di quei tempi,
i quali del Bucetti furono amicissimi, e ne
lodarono l’ingegno, chiamandolo lume del suo secolo, ed onore della patria.
E l’amicizia di coloro che sono riputati sapienti ridonda
sempre a decoro di chi seppe meritarla; tanto più
che rara è l’amicizia dei letterati, essendo
essi alcun poco per lo più schifiltosi e
difficili. Sebbene parmi meglio rivolgersi
all’obbietto più importante, e cercare qual fosse
la donna onesta e bella, tanto dal Poeta
amata e celebrata. E il tacere che egli fa
della sua prima fiamma ne dimostra che il
susseguente amore fosse dell’altro assai più
cortese, alto, e lodevole. Il perchè innamorò
di Dorotea figlia di Cristoforo, Signore del