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26 | capitolo primo |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Critica Moderna - Trezza.djvu{{padleft:36|3|0]]vasta coscienza di se. Quindi, se ben si noti, il senso moderno non si può dire una realtà fisiologica.
Vero è ch’ei tiene la prima radice nell’organismo, e fuori da esso non potrebbe nascere, anzi si forma con esso e per esso; nondimeno, come vedremo in un altro capitolo, l’evoluzione non è organica ma storica. L’inconscio dei centri nervosi e le energie che se ne scoccano. 1 son come il fondamento del senso moderno, e l’evoluzione ideale non può separarsi dall’organica. Una forza di spirito di fuori dall’organismo, anteriore ad esso e generatrice di forme sensibili, non è che una fantasia filosofica a cui non risponde nessun fatto scientifico; la realtà dello spirito quindi è sempre organica ma non tutta organica; 2 se distruggi ogni or-
gitiva di quella vita universale che lo produce e lo illumina un istante, riattuffandolo nelle sue correnti inesauste. Gli individui veri son quelli che contengono in sè qualcosa di universale.
Chi non contiene che se stesso, ha il nulla nella coscienza, nè potrà mai trasmettere agli altri la lampana della vita.
1 A. Bain, The Sense and the hitellect. London, 1868, pag. 10, ség. Vedine le profonde cose che dice sulla spontaneità dei centri nervosi, e sulla connessione della scienza fisiologica colla psicologica.
2 Che la realtà dello spirito sia sempre organica ma non tutta organica, mi pare ornai una verità non contrastabile in tanto progresso della scienza fisiologica. Certo è ben che di fuori dal cervello non si pensa nè si sente, ma tutto ciò che s’è fatto nel cervello moderno è una realtà che trascende il meccanismo dei centri nervosi. Anzi potrebbesi dire che, pur nei centri nervosi, e" è oggi un valore ideale accumulato che si converte in centri più storici che organici. Ma di ciò ragioneremo più tardi.