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276 | Cuore infermo |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Cuore infermo.djvu{{padleft:276|3|0]]E gli si avvinghiò al collo, con una stretta frenetica. Marcello le riversò il capo, la guardò negli occhi, ansiosamente, come se là solo fosse l’immensa verità.
— Non lo vedi che t’amo? — replicò ella affannosamente. — Sono io la tua Beatrice, la tua sposa; ho la mia veste bianca. T’amo.
— O mio amore, o mia sposa, o mia donna adorata! — disse lui, prendendola sul suo seno.
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