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78 | Cuore infermo |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Cuore infermo.djvu{{padleft:78|3|0]]Fanny s’immergeva profondamente nella contemplazione della sua tazza di thè, seduta di fronte a suo marito, presso un piccolo tavolino. Gli Aldemoresco erano stati al Bosco, a pranzo in casa Revertera, poi all’Opéra, dove avevano intesa la Favorita con la signora Richard e visto il ballo Yedda con la Sangalli. Avevano riso, scherzato, chiacchierato, ritrovato delle conoscenze dappertutto; si erano spassati con la facilità bonaria dei napolitani. Fanny era stata espressiva, Alessandro aveva spifferato ogni tanto le sue teorie che badava a non porre in pratica. Eran ritornati a casa molto stanchi e molto contenti della loro giornata. Ora la contessa fantasticava sul fumo del thè — ed il conte fantasticava su che cosa fantasticasse la sua signora moglie.
— .... In conclusione — disse Fanny, quasi completasse un lungo ragionamento tenuto in se stessa — quella coppia non mi piace, Sandro.
— Quella coppia non mi piace, Fanny — rispose Sandro, trovandosi evidentemente, e come al solito, di accordo con sua moglie.
IV.
Sulla soglia, per la fessura della porta socchiusa, mademoiselle Jeannette parlottava col cameriere del duca.
— Che c’è? — chiese la duchessa, senza distogliersi dallo specchio.
— Il signor duca attende la signora duchessa nel salone.