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174 Gabriele d’Annunzio

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ROMANZA

Ella tremando venne
alfine, ove a me piacque.
Che mai dicevan l’acque
ne ’l silenzio solenne?

Palpitavan le stelle
ne la conca profonda;
come fiori, più belle
splendeano in tra la fronda.

Parevano i roseti
ne l’ombra alte compagi
di neve: in loro ambagi
avean cari segreti.

Ella con le due braccia
il mio collo ricinse,
e mi porse la faccia,
e tutta a me s’avvinse.

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