< Pagina:D'Annunzio - Isaotta Guttadauro, 1886.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
184 | Gabriele d’Annunzio |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Isaotta Guttadauro, 1886.djvu{{padleft:190|3|0]]
ROMANZA
Dolce ne la memoria
quella vista si leva.
Su l’Aventino ardeva
lento il giorno: una gloria
come di bianche rose
versava il ciel su ’l colle
e copría de la molle
neve tutte le cose.
A ’l pian nebbie leggere
si spandeano da ’l fiume:
parean, ne ’l dubbio lume,
volubili riviere
traenti in loro ambagi
favolosi navigli.
Dietro, grandi e vermigli
tra i cipressi i palagi
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.