< Pagina:D'Annunzio - Isaotta Guttadauro, 1886.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
210 Gabriele d’Annunzio

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Isaotta Guttadauro, 1886.djvu{{padleft:216|3|0]]


io felice le mie notti
dormirò sopra il suo cuore! -
Ah, perchè voi mi fuggiste?
Ebro, come d’un liquore

troppo forte, ebro di voi,
de ’l ricordo di voi, sento
da quel giorno in tutti i baci,
sento in ogni blandimento

feminile, sento in ogni
voluttà più desiata,
o signora, voi, voi sola;
voi che tanto avrei amata!

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.