< Pagina:D'Annunzio - Isaotta Guttadauro, 1886.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

Donne 243

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Isaotta Guttadauro, 1886.djvu{{padleft:249|3|0]]

X.

Se pure il verso mio, Francesca, è reo
d’aver la vostra naturai piacenza
ritratta intiera, in un lavacro, senza
la casta zona e senza il conopeo,

fu tempo già che Fra Bartolomeo,
pingendo i Protettori di Fiorenza,
la Nostra Donna in sua gentil movenza
ritrasse ignuda in mezzo a ’l gran corteo.

Or dunque se il buon frate di San Marco,
il quale è assunto ne reterne stelle,
ebbe per l’opra sua cotale ardire,

non io potrò ne ’l verso mio scoprire
de ’l vostro sen le due beltà gemelle
e de le late spalle il candid’arco?

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.