< Pagina:D'Annunzio - Isaotta Guttadauro, 1886.djvu
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A F. P. MICHETTI
O Francesco, le ninfe de ’l Guercino
seminude accorrenti ne la caccia
ove Diana da le nivee braccia
tende a la strage i! grande arco divino;
e la fatale donna de ’l Vecelli,
pallida, a cui ne le perfette mani
risplendono le gemme de li anelli
arcanamente, come talismani;
e il bel violinista Rafaele
a cui si piega sovra il collo puro,
quale un nobile giglio morituro,
esangue il capo d’angelo infedele,
o Francesco, per che virtù profonda
hanno l’anima tua rinnovellata?
Sorge l’anima tua, da la gioconda
communione, fulgida ed alata
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