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Il libro d’Isaotta | 25 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|D'Annunzio - Isaotta Guttadauro, 1886.djvu{{padleft:31|3|0]]
Ella, composta in vago atteggiamento,
a mezzo de la rara conca emerge;
e la fante con anfore d’argento
pianamente d’ambrate acque l’asperge.
Al diletto ella freme, e con un lento
gesto la chioma rorida si terge.
Come tondi i ginocchi e come bianchi!
Han dal respiro un dolce moto i fianchi
e il petto ad ogni brivido s’aderge.
O madonna Isaotta, e dura cosa
ir le beltà non viste imaginando.
A voi conviene ornai d’esser pietosa
poi che da tempo in van prego e dimando.
La bocca picciolella ed aulorosa,
la gola fresca e bianca in fine quando
concederete al bacio disiato?
O madonna Isaotta, il sole è nato
vermiglio in cima a ’l bel colle d’Orlando. -